15 Settembre 2018
U.S. ALDINI: UN LAVORO CON LO PSICOLOGO A 360°
All’interno di una società sportiva, spesso lo Psicologo viene chiamato per risolvere un problema, o per gestire una situazione critica o di cambiamento; altre volte, per fortuna, anche in ottica preventiva.
In molti casi affrontati, ci siamo accorti di come la fase di emergenza caratterizzata da un problema o da un cambiamento, si possa gestire. Ma per risolverla ed evitare ricadute è necessario un lavoro che coinvolga tutti i livelli della società. Succede così in ogni ambito: nelle aziende, nelle famiglie, nelle coppie e in ogni tipo di gruppo.
Questo accade anche nelle situazioni in cui lo Psicologo viene chiamato per potenziare le risorse presenti: si può lavorare direttamente sugli atleti, ma poi questi a casa sono con la famiglia e in campo con gli allenatori, che a loro volta hanno alle spalle dirigenti e responsabili.
È il caso della società calcistica giovanile U.S. Aldini con cui stiamo lavorando.
Inizialmente la richiesta è stata quella di un progetto di preparazione mentale rivolta agli allenatori.
Pertanto, la prima stagione è stata soprattutto una fase di conoscenza, di informazione circa i possibili percorsi con l’accompagnamento della figura dello Psicologo, di comprensione delle necessità in essere e di sensibilizzazione alle tematiche legate all’allenamento mentale.
Sono emerse però alcune esigenze che richiedono la messa in gioco di tutti gli attori: per la prossima stagione infatti si è proposto un intervento che a cascata andrà a lavorare con presidente e consiglieri, responsabili di settore, allenatori, dirigenti accompagnatori, atleti e genitori.
È davvero importante in ogni gruppo il confronto e la condivisione tra persone che ricoprono ruoli differenti per un allineamento e un’ottimizzazione della sinergia a livello di società.
Saranno quindi proposte principalmente sessioni di gruppo dove, attraverso tecniche differenti, verranno trattate tematiche specifiche della Psicologia dello sport (dalla lavoro per obiettivi alla gestione dell’ansia) per creare un ambiente in cui gli atleti possano stare bene, praticando lo sport che più amano con tenacia, costanza e passione così da avere un impatto diretto sulla loro performance.