4 Maggio 2019
Si potrebbe pensare che un ragazzo in pantaloncini e scarpe da ginnastica e un uomo in giacca e cravatta non abbiano niente in comune. E apparentemente è proprio così.
Ma non hanno forse entrambi obiettivi importanti da raggiungere, sfide da affrontare, performance da migliorare, sacrifici da fare, decisioni da prendere, relazioni da gestire, comunicazioni efficaci da creare, concentrazione e consapevolezza da porre nelle proprie azioni?
Un manager, così come con uno sportivo, non nasce con tutte queste abilità già sviluppate, ma esse vanno continuamente allenate proprio al pari di quelle fisiche per uno sportivo e quelle di aggiornamento professionale per un lavoratore.
La vera sfida è scoprire e valorizzare le capacità che la persona possiede investendo su sviluppo e ottimizzazione di tali risorse. Spesso la tendenza rischiosa è invece quella di cercare dei “fuoriclasse” (un “110e lode all’università” o un “Oro al Mondiale”); lo Psicologo dello Sport e delle Organizzazioni impara invece a conoscere a poco a poco la persona che affianca, che a sua volta diviene maggiormente consapevole di sé e delle strategie che può adottare nelle situazioni più critiche.
SPORT PER L’AZIENDA.
Oggi lo sport viene spesso utilizzato come strumento di formazione aziendale.
Ai dipendenti vengono fatte richieste sempre più alte, pretenziose, esigenti, mutevoli, in tempi rapidi e in un clima di forte competitività sia all’esterno che all’interno. Come si possono imparare flessibilità, dinamicità e adattamento? Non sempre vengono insegnate a scuola e non si imparano nemmeno sui libri, ma risultano indispensabili per lavorare in una condizione di benessere.
La cosiddetta formazione classica non basta più: oggi le aziende privilegiano forme di apprendimento attivo-esperienziale che portano allo sviluppo di capacità inter e intra personali. La formazione outdoor per esempio, basata su attività di gruppo (spesso sportive) come metafora della vita aziendale: attraverso esercizi appositamente progettati, i lavoratori vengono proiettati in una dimensione di sana competizione dove il gioco è similitudine del mondo economico.
AZIENDA PER LO SPORT
La Psicologia dello sport punta a una formazione e una crescita non solo di sportivi ma di persone; in quest’ottica rivolge la propria attenzione al mondo esterno, anche a quegli aspetti della pratica sportiva che non sono direttamente legati al conseguimento di un obiettivo agonistico. Si cerca così di sviluppare sin dai giovani atleti, autonomia, responsabilità, autostima, buona comunicazione, sane relazioni, gestione delle sfide… che oltre alla prestazione dello sportivo, potranno entrare nel suo bagaglio personale e, perché no, essergli utili anche nel suo futuro professionale.
Se vuoi costruire una nave non chiamare la gente che procura il legno, che prepara gli attrezzi necessari, non distribuire compiti, non organizzare il lavoro.
Prima invece sveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato.
Appena si sarà svegliata in loro questa sete gli uomini si metteranno subito al lavoro per costruire la nave. (Antoine de Saint-Exupèry)